TOBIA RAVA'

Memorie d’infinito

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Memorie d’infinito

Inaugurazione: sabato 20 aprile ore 17

L’artista veneziano ci racconta un percorso di lettere e di numeri sparsi ovunque. Tobia Ravà utilizza la ghematrià (“gimatreya”, permutazione lettera-numero o peso, il valore numerico delle lettere che compongono le parole nella lingua ebraica) ed i concetti della kabbalah (“ricezione”, tradizione mistica del pensiero ebraico), in cui qualsiasi elemento è legato agli altri. La particolarità del suo lavoro risiede infatti nella texture alfa-numerica legata alla ghematrià e alla kabbalah che studia meticolosamente prima della stesura sulla superficie dell’opera. Egli ricrea i luoghi del reale servendosi di un linguaggio codificato riferito ai numeri relativi alla traslitterazione delle 22 lettere che compongono l’alfabeto ebraico, che hanno un significato al contempo etico, spirituale e numerologico.
Nell’elaborazione delle sue opere Ravà è incappato anche in due scoperte matematiche. La prima relativa alla sequenza di Fibonacci, nello specifico alla sottosequenza con la ripetizione dei 24 numeri, riscontrata con la riduzione teosofica dei numeri della sequenza. La seconda riguarda i numeri primi “corollario di un teorema già noto: il teorema sulla divisibilità di un numero per 9 o più genericamente per la cifra predecessore della base numerica in cui il numero è espresso”, entrambe verificate da Federico Giudiceandrea con l’avvallo di Piergiorgio Odifreddi.
La mostra personale Memorie d’infinito è un’esposizione diffusa organizzata in concomitanza con la Biennale di Venezia, che si snoda in diverse località soprattutto venete, in spazi espositivi particolarmente suggestivi, per cui sono creati degli allestimenti ad hoc in rapporto al sito, a cosa contiene, alla storia del luogo.
Boschi, animali, vortici e architetture adornano le sale dell’ottocentesco Palazzo della Loggia di Noale in dialogo con l’artista noalese Egisto Rinaldo Lancerotto, appartenente alla Scuola Veneziana del Vero di cui fanno parte anche Guglielmo Ciardi, Giacomo Favretto, Alessandro Milesi, Ettore Tito, molto vicini ai macchiaioli, ma con un colorismo più veneziano. Per il Lancerotto il Comune di Noale ha previsto un museo in Palazzo Scotto dove esporre la collezione che vanta un centinaio di opere, attualmente per lo più in Palazzo della Loggia.
“Nel preparare e pensare la mostra noalese, abbiamo avuto il piacere di poter visitare lo scorso inverno lo studio di Tobia Ravà, nell’atelier miranese che egli ha voluto suo, fin da suo più piccolo particolare. Ci ha colto un turbinio di sensazioni, emozioni e colori sempre nuovi, in ogni angolo delle stanze. Un fremito d’arte che siamo felici di poter ora condividere”, si legge nell’introduzione al catalogo firmata dall’Assessore alla Cultura Annamaria Tosatto e dal Sindaco di Noale Patrizia Andreotti. “Siamo infatti sicure che anche il pubblico, nel visitare la bella mostra di Palazzo della Loggia, nell’aggirarsi tra le opere che il Maestro ha voluto scegliere, potrà cogliere tutto l’estro artistico che contraddistingue le Sue opere. Lavori in grado di donare, ad occhi attenti e curiosi, suggestioni sempre nuove ad ogni visione. Opere d’arte che sembrano ambientate in un pianeta sconosciuto, pieno di credibilissime sinuosità ottiche, ammaestrate dall’ordine infinito dei numeri. Un orizzonte di magnifici e misteriosi paesaggi finiti ed infiniti allo stesso tempo, in grado di incantare ed interrogare. La Città di Noale, da sempre amante e rispettosa del bello, ha accolto con entusiasmo la proposta di ospitare la mostra di Tobia Ravà e di offrire ancora una volta, a cittadini e visitatori, una proposta artistica di indiscutibile qualità”.
Si tratta di una ricca antologia di opere dell’artista veneziano, per la prima volta a Noale con una sua personale, un autentico viaggio nell’infinito, fatto di numeri e simboli. Ravà ha esposto le sue opere in varie parti del mondo (Italia, Belgio, Francia, Germania, Spagna, Slovenia, Austria, Croazia, Brasile, Stati Uniti, Canada, Argentina, Israele, Marocco, Russia, Cina, Giappone) ed è presente in diverse collezioni sia private che pubbliche. Dal 1988 si occupa di iconografia ebraica. Negli anni è stato promotore di numerose iniziative culturali che sono organizzate in vari luoghi, ma soprattutto a PaRDeS – Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea fondato nel 2004 insieme a Maria Luisa Trevisan. Nel 2010 un suo lavoro è stato donato al Papa Benedetto XVI dal rabbino capo della Comunità Ebraica di Roma e nel 2011 è invitato a partecipare alla Biennale di Venezia.
Noale rappresenta una tappa di questa esposizione che è partita da Legnago, con un’anticipazione a Moriago della Battaglia alla Casa del Musichiere, a cura di Lorena Gava. In contemporanea è allestita anche la mostra a due con Abdallah Khaled Scoppio di pace nel giardino dei tulipani a Villa Pisani Bolognesi Scalabrin di Vescovana (PD), a cura di Maria Luisa Trevisan e Rubens Tola fino al 30 maggio 2024, mentre altre due personali di Ravà saranno allestite rispettivamente una a Marcon (VE) con il titolo Komorebi – Frammenti di luce presso il Centro Culturale Fabrizio De Andrè, a cura di Siro Perin dal 4 maggio al 15 maggio 2024, e l’altra alla Galleria d’Arte l’Occhio di Venezia a cura di Saverio Simi de Burgis dal 27 giugno al 27 agosto 2024.

Orari di apertura:
Venerdì: pomeriggio dalle 15.00 alle 19.00
Sabato: mattina dalle 09.30 alle 12.30 e pomeriggio dalle 15.00 alle 19.00
Domenica: mattina dalle 09.30 alle 12.30 e pomeriggio dalle 15.00 alle 19.00
Negli altri giorni su appuntamento contattando l’Ufficio Cultura
tel. 041 5897275
Indirizzo e-mail: noale@comune.noale.ve.it

Ingresso libero

Tobia Ravà. Memorie d’infinito
mostra e catalogo a cura di Maria Luisa Trevisan
testi critici: Saverio Simi de Burgis, Lorena Gava, Maria Luisa Trevisan
allestimenti Rubens Tola, Ilaria Bianco
fotografie Amedeo Fontana, Rubens Tola
progetto grafico e stampa Grafiche Turato, Padova Grafiche Turato Edizioni Rubano (Padova)
in collaborazione con Kaungourou della Matematica